mercoledì, marzo 14, 2007

Giallo spento

Da un po' di tempo a questa parte, a causa del cambio di orari (nuovo semestre di lezione iniziato da poche settimane) ho l'opportunità di tornare a casa per pranzo, cosa che negli scorsi mesi avveniva veramente di rado.
Fino a qualche anno fa avrei commentato così:

stanco da una mattinata di lezione arrivo nella mia bella casetta, mi stravacco sul letto, magari cazzeggio un po' al pc, mangio e poi... poi, finalmente, arriva il momento dei Simpson!

Una successione di azioni rimasta pressoché immutata durante gli anni del liceo, e sono sicuro che uno sterminato numero di ragazzi in tutto il mondo a quell'ora stava facendo le stesse cose. Un rito irrinunciabile.
Ahimè, però, oggidì la musica è cambiata:

stanco da una mattinata di lezione arrivo nella mia bella casetta, mi stravacco sul letto, magari cazzeggio un po' al pc, mangio e poi... poi... poi... oh no! Mio fratello guarda i Simpson! Che strazio!

Perché?

Perché, diciamoci la verità, le nuove stagioni dei Simpson sono qualcosa di osceno.

Ci avevano viziato, è vero, fino a qualche anno fa gli episodi dei Simpson spesso e volentieri erano surrogati di genialità, 20 minuti di puro godimento, umorismo finissimo, storie originali, satira graffiante ecc ecc... magari ogni tanto con un briciolo di morale che se presa nelle giuste dosi non guasta affatto.
Forse sarebbe troppo pretendere 17 stagioni di seguito di quella qualità, dopotutto gli autori sono anche loro esseri umani e, a meno di oscuri patti col diavolo, potrebbero anche avere cali di ispirazione dopo anni ad alti livelli.
Ma uno schifo come gli ultimi episodi è qualcosa che oltrepassa qualsiasi soglia di tolleranza.

Fa male, per noi innamorati della genialità dei Simpson, vedere come si sono ridotti.
Sarà stato il successo? Non credo, sono andati avanti per anni tirando fuori dal cilindro puntate stratosferiche pur essendo sotto gli occhi di tutti i riflettori.

Niente più trame roboanti ai limiti del trip lisergico, che iniziano in un modo, continuano per tutta un'altra strada rispetto a quanto ci saremmo aspettati e magari finiscono come sono iniziate o in un altro modo ancora. No, adesso le puntate sono molto più piatte, banali, scontate. Laddove prima fioccavano battute sferzanti sulle contraddizioni della società americana (e in generale sul mondo occidentale) adesso ci sono soltanto luoghi comuni e battute scontate, degni (e lo dico col cuore gonfio di dolore) del più sguaiato dei film dei Vanzina, robetta che se messa in bocca ai personaggi che fino a qualche anno prima rappresentavano il non plus ultra della comicità televisiva, beh, rischia di provocare crisi di pianto ai fan che ancora conservano un po' di ammirazione per la creazione di Matt Groening.

La puntata tipo del nuovo corso dei Simpson fa ampio utilizzo dei luoghi comuni, specialmente di quelli sui paesi stranieri: roba del tipo "I Simpson in Italia", e giù di pizza mafia mandolino, oppure "I Simpson in Inghilterra", e subito un profluvio di "esilaranti" sketch sull'inglese con la bombetta che prende il tè alle 5, sulla regina in carrozza eccetera eccetera eccetera.

Agghiacciante.

Non si ride praticamente mai, ogni battuta, ogni nuovo personaggio, ogni situazione "comica", tutto è drammaticamente scontato, prevedibile, banale.

E come se tutto ciò non bastasse, ci si mettono in mezzo anche i VIP! I Simpson ormai sono un'istituzione, e oltreoceano i VIP fanno a gara per ritagliarsi una particina che purtroppo spesso e volentieri diventa un ruolo da protagonista. Gli episodi diventano quindi scritti praticamente su misura di questo o di quell'altro VIP, con tutte le tragiche conseguenze. E noi italiani dobbiamo sorbirci i doppiaggi abominevoli dei vip italioti che, come i loro colleghi yankee vogliono a tutti i costi mostrarsi alla moda prestando la propria voce al "cartone animato più irriverente della tivù".

La pianto, anche se potrei andare avanti per ore, tanta è l'amarezza che provo ogni volta che guardo qualcosa di recente dei Simpson. Dovrei smetterla, proibire a mio fratello di accendere la televisione a quell'ora, e attendere la messa in onda delle puntate vecchie. Eppure non ce la faccio, coltivo sempre la speranza (irrazionale) di trovare qualcosa che almeno vagamente ricordi i fasti di un tempo, quando i Simpson erano veramente irriverenti e graffianti.

Mi toccherà rifugiarmi ancora in Futurama, che al contrario dei "cugini" Simpson col tempo migliorava e migliorava, fino a raggiungere nelle ultime puntate un livello stratosferico, culminato nella meravigliosa puntata conclusiva. Talmente bella che quasi mi dispiace che abbiano ricominciato a produrre nuovi episodi della serie.